La pittura unisce gli animi accumunando sentimenti e sensibilità diversi nel solo linguaggio del pennello ed allo stesso tempo equilibra i moti differenti dello spirito dando ad essi una sola voce.

Carla Nico sa unire nella stessa pittura i toni intensi dei colori con la pastosità delle linee. Partendo proprio dal giallo, dal rosso e dal blu, la pittrice compone giochi di immagini che fanno da sfondo alle figure protagoniste; vetrate, parati tendaggi richiamano vagamente schemi di un astrattismo classico a cui l’artista ha aderito in un periodo del suo percorso storico, senza reprimere la sua inventiva. Infatti, partita dall’arte figurativa, Carla Nico, dopo la parentesi astratta, vi ritorna oggi come ad un antico amore. La linea puntuale e netta propone forme morbide e armoniose di figure, molte delle quali femminili e di esse evidenzia le mani carezzevoli, i piedi saldi, i visi alteri ed interrogativi. Spesso le rappresenta insieme su tele tonde od ovali perché ama proporre la circolarità del piano la quale conserva e preserva dalla morte e trattiene la totalità nel cerchio della vita, lì dove non c’è inizio né termine.

 Su di esse dipinge figure poderose e massicce che diventano subito familiari, suscitano serenità, rassicurano, proteggono. Dalla coesione umana passa, poi, a trattare l’amore primordiale. Si rincorrono sui quadri Philia e Neikos, quali contrapposti generatori di armonia e di separazione, forze cosmiche dell’eterno ciclo del vivere che uniscono e separano gli elementi: fuoco, acqua, terra, aria sono le parti fondamentali della vita, radici di tutte le cose, sostanze originarie dell’essenza vitale. A questo scontro di energie Carla Nico partecipa inventandosi scenografie ricche di sfumature, usando pennellate energiche che si sovrappongono le une alle altre in un mosaico bizzarro.

Sono sempre i colori i veri protagonisti dei suoi quadri. Un viaggio in Messico, da lei fatto qualche anno fa, ha arricchito il suo bagaglio classico di pittrice con la consapevolezza dell’utilizzo di tonalità luminose. Colori vivaci ed esuberanti riempiono le campitura della tela, accostandosi e discostandosi tra di essi come in una danza festosa. Li dispone su piani diversi, l’uno complemento dell’altro, affiancati, complici, bilanciati in modo tale da modellare personaggi ed oggetti come se fossero messaggeri di percezioni inconsce e poi trae da questo miscuglio rappresentazioni non reali ma generate dall’”impressione del cuore”, evidenti impronte delle sue emozioni lasciate sulla tela con il fare inconsapevole di un’attenta osservatrice del proprio animo. 

Queste visioni inafferrabili, non sempre definibili in forme consuete, si lasciano osservare da piani frontali, accentuando la sensazione di immediatezza del racconto che l’artista ci sta proponendo. Ne scaturisce una composizione stimolante che rivela la sensibilità di Carla Nico la quale, in modo del tutto naturale, arriva a ritmare suoni di civiltà lontane nel tempo così come a narrare di sé usando la fantasia esclusivamente sua.

Roma settembre 1996                                                                                                                                              Angela Passariello